Cibo sostenibile: da gustare, non sprecare!

Nonostante l’inflazione sugli alimenti, che ha portato ad un +10% sul prezzo d’acquisto, gli sprechi di cibo nel mondo si quantificano, secondo la FAO (Organizzazione delle Nazione Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), in una media di 121 kg a persona all’anno.
A seguito della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, riconosciuta solo dal novembre del 1979, la FAO vuole ricordare come lo spreco alimentare sia un’abitudine ormai consolidata nelle aree più sviluppate e sensibilizzare l’importanza del cibo, della sua conservazione e sostenibilità.
Secondo le Nazioni Unite, per sconfiggere la carenza di cibo nel mondo, stimata per 2,3 miliardi di persone, occorre ridurre e combattere lo spreco alimentare, principio proposto nella ‘Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile’.
Secondo le statistiche di ‘Waste Watcher International’, circa il 45% sono frutta, verdura e pane tra gli alimenti più sprecati, soprattutto a causa della loro scarsa durabilità o cattiva conservazione oppure per accumulo di prodotti in eccesso.
Nel mondo, sono anche tra i Paesi più popolati, in cima alla classifica: la Cina ottiene il primato per il maggiore spreco di cibo calcolato all’anno in 90 milioni di tonnellate, seguita da India con 65 milioni e Stati Uniti con circa 20 milioni.
Per quanto riguarda l’Europa, vi è la Germania con 6 milioni di tonnellate seguite da Francia ed UK con 5 milioni di tonnellate.
Come essere più eco-sostenibili? Sono poche e semplici le azioni che ognuno potrebbe seguire come: acquisto mirato alla quantità e qualità dei prodotti e alla conservazione degli alimenti, utilizzo dei prodotti in eccesso per altre ricette, attenzione alla minore o maggiore durabilità dei prodotti. Quindi, sì al cibo da gustare, non da sprecare!