Brexit, pro o contro turismo?

Il progresso del mercato turistico in Gran Bretagna iniziato nel 2012 tramite svariati progetti, come la costruzione dello Stadio Olimpico e le avvenute Olimpiadi, il miglioramento della ricezione turistica e delle infrastrutture in zone urbane meno conosciute e di periferia, sarebbe destinato a continuare, secondo quanto precedentemente delineato dal Governo inglese, almeno fino al 2020.
Rimangono, però, incerte le aspettative su riscontri positivi stimati nel settore turistico con ‘l’avvenimento Brexit’ in corso, che da Marzo 2019 sta rallentando il processo di crescita economica britannica.
Con il recente termine del ‘Regno May’, gli effetti del distacco dall’Unione Europea potrebbero significativamente peggiorare la sicurezza e stabilità, non solo economica, UK.
Risulterebbero di più i lavori a rischio e maggiori le difficoltà dovute ai cambiamenti delle documentazioni obbligatorie richieste per l’espatrio, come i visti per lavoro o turismo, le delimitazioni di permanenza temporanea U.K limitata ai 90 giorni, come già accade negli Stati Uniti.
Mentre le tariffe aeree rimarrebbero più o meno stabili e vantaggiose grazie ai numerosi voli low-cost, il cambio favorevole della sterlina favorirebbe la stabilità economica del turismo britannico.
Con questi presupposti, quindi, non si verificherebbe una perdita significativa del numero di visitatori e degli introiti, a discapito dei possibili pronostici negativi che si delineerebbero con Brexit confermata, ad ora, per la fine di Ottobre 2019.
Rimarrebbe, quindi, ancora incerto, il risultato della Brexit sull’andamento economico del settore turistico, che tutto sommato, continuerebbe con un lento processo di crescita e con un bilancio positivo tra conseguenze economiche ‘pro e contro effetto Brexit’.